
Il mercato delle auto da collezione
- Ottobre 11, 2020
- 8:37 pm
Nonostante la crescente instabilità economica e geopolitica e la volatilità dei mercati, i settori dei beni da collezione, mantengono tutt’oggi una tenuta eccezionale, tanto da attrarre un numero sempre maggiore di investimenti. Addirittura nel 2009, un solo anno dopo la crisi finanziaria che ha colpito principalmente i paesi occidentali e ha visto la scomparsa di molte aziende, se non addirittura il crollo virtuale di diversi mercati, un’autorevole ricerca della prestigiosa Knight Frank, società specializzata nella compravendita di immobili di lusso, dichiara quanto questi settori rappresentino ancora classi sicure d’investimento.
Negli ultimi anni stiamo assistendo a una crescita del numero dei “Paperoni” nel mondo. Generalmente, le persone più facoltose optano per un lusso classico, tradizionale, unico ed esclusivo: la richiesta è orientata verso modelli di auto sempre più rare e particolari, il cui valore nel tempo di certo non diminuisce. Una domanda che è letteralmente schizzata alle stelle, con prezzi altrettanto vertiginosi e conseguenti elevatissimi rendimenti.
Anche se i “beni da collezione” non sono solo le vetture storiche (con tale definizione sono coperte differenti aree merceologiche come vini pregiati, monete, gioielli, diamanti, opere d’arte, francobolli e altri), secondo l’ultimo report disponibile del Knight Frank Luxury Investment Index, nell’anno 2019, il mercato dell’auto continua a primeggiare su un orizzonte temporale di lungo periodo (10 anni), con una crescita del 194%, nonostante una leggera flessione del 7% nel breve periodo (12 mesi).
